Il territorio australiano, scandito dalle “vie dei canti” degli aborigeni, sembra appartenere a una realtà parallela. Aspra e delicata, calpestata silenziosamente per migliaia di anni e bruciata dal sole, quest’immensa isola nel lontano cuore dell’oceano custodisce ancora un temperamento spontaneo. Nemmeno l’atmosfera familiare e rassicurante delle sue città cosmopolite riesce a sviare la sensazione che, in Australia, sia sempre la terra stessa a governare le briglie. Ci si sente infinitamente piccoli nelle sconfinate distese dei canyon aranciati, dei deserti rossi, delle foreste lussureggianti, delle spiagge bianche, delle acque cristalline, delle aree del bush solcate dai nativi durante i loro walkabout. È come se la luce stessa, su quest’isola, plasmasse continuamente le pietre con un’onda variabile, in grado di colorare i profili dei paesaggi e di trasfigurarli con straordinaria intensità in una gamma di tinte calde e corpose. Ogni cosa, qui, è inafferrabile: la natura è ancora padrona, grazie all’implacabilità di un clima rovente, all’asprezza dei deserti, al silenzio delle rocce solitarie e incuranti. In Australia, tuttavia, rimane sempre la percezione di far parte di una realtà armonica, unica ed equilibrata; perché è proprio nell’intensità delle sue manifestazioni naturali che questa terra individua il giusto contrappeso alla sovrabbondanza del presente.
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Esaurito
Formato | 27,5 x 33 cm |
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Pagine | 208 |
Immagini | più di 120 a colori |
Rilegatura | cartonato con sovracoperta plastificata |
ISBN | 9788830301221 |